Ho sempre pensato che la comunicazione e l’informazione fossero il motore (troppo spesso inquinante) della nostra società. Se lo pensavo in tempi meno violenti e cattivi di quelli odierni, oggi il mio pensiero ha solo ricevuto conferme, tristi conferme. Una volta laureato in giornalismo, ho annusato le traiettorie e le dinamiche del mondo della comunicazione convenzionale ed ho deciso immediatamente che era più salutare (per me e per gli altri) volgere lo sguardo altrove, osservare altri mondi. Mi sono regalato, senza pensarci due volte, alla cooperazione, a comunicare le attività sociali, a studiare linguaggi e approcci comunicativi inclusivi, attenti anche al singolo. Nei giorni dispari faccio l’educatore ed il formatore, con una desueta vocazione per l’ambiente e la lentezza, per gli stili di vita sostenibili. Se posso mi perdo volentieri per i boschi, se non posso mi perdo volentieri nel terrazzo di casa, che ancora non è un bosco ma sto lavorando per farcelo diventare.